Che cos’è il compostaggio?
In natura la sostanza organica prodotta e non più utile alla vita (foglie secche, feci, spoglie di animalie così via) viene decomposta da microrganismi e insetti presenti nel terreno e nella materia organica stessa fino ad ottenere acqua, anidride carbonica, sali minerali e humus.
Con il compostaggio si riproduce questo processo in modo più controllabile e soprattutto con tempi notevolmente ridotti. Per capire meglio possiamo affermare che i nostri antenati hanno da sempre cercato di imitare la natura e alcuni contadini locali ancora lo fanno. Essi mescolano materiale umido e ricco di azoto, come le deiezioni animali o alcuni scarti di cucina e dell’orto, con materiale asciutto e ricco di carbonio, come la paglia, e utilizzano il prodotto, ottenuto dopo un lungo periodo di maturazione, come concime nei campi e negli orti.
Perché dedicarsi al compostaggio?
Vi possono essere diverse buone ragioni per dedicare parte del proprio tempo alla pratica del compostaggio.
Una prima buona ragione potrebbe essere una certa coscienza civico-ambientalista che ci rende consapevoli di come questo nostro impegno contribuirebbe a cercare di risolvere il ben noto problema della gestione dei rifiuti.
In effetti, utilizzando una parte di loro, la frazione organica, per produrre compost ne riduciamo sicuramente le quantità che qualcun altro è costretto a gestire per noi con non poche difficoltà e costi ingenti di conferimento in impianti di terzi.
Inoltre il materiale organico presente nei nostri rifiuti, ingrediente base del compostaggio, è quello che, se smaltito in una discarica, causa parte degli odori molesti tipici di questi luoghi e dei loro dintorni.
Un’altra ragione potrebbe essere meramente di tipo economico: per chi attuerà il compostaggio domestico, potrà esserci un incentivo nella forma di bonus- parcheggi.
Un’ultima motivazione, ma certamente non la meno importante, potrebbe essere che il compostaggio è una bella esperienza e può dare notevoli soddisfazioni praticandolo.